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  • chiriattigiovanni6

L'Africa muore e il mondo se ne fotte



Se ne sta parlando poco sui quotidiani, e ancor meno in ambito televisivo, ma ci sono alcuni Stati nel mondo che stanno già enormemente subendo gli effetti della crisi climatica. L’assenza di piogge ha colpito duramente alcune popolazioni, soprattutto negli Stati africani, arrecando gravi danni soprattutto a colture e bestiame: per il quinto anno consecutivo le precipitazioni si sono rivelate inferiori alla media. I dati riportati da Amnesty International sono terrificanti: nel profondo Sud del Madagascar il 91% della popolazione vive al di sotto della soglia minima di povertà, mentre sull’intera isola circa un milione di persone è vicina alla carestia. È una vera e propria tragedia per una popolazione che ha ancora in agricoltura, allevamento e pesca le proprie attività principali, e che sono inevitabilmente frenate dalla situazione attuale: è infatti nettamente diminuita in questo lasso di tempo la produzione di alimenti di base. È gia in corso una fase di emigrazione, legata anche alle difficili condizioni igienico-sanitarie che riguardano soprattutto i minori, che tra l’altro in moltissimi casi sono anche costretti in tenera età ad abbandonare la scuola. Discorso analogo avviene in Angola, che sta vedendo una forte fase di emigrazione in paesi vicini. Lo scorso 11 ottobre i vescovi di Angola e Sao Tome hanno invitato il governo angolano a dichiarare uno stato di emergenza per sollecitare la comunità internazionale verso un immediato intervento. Di tutto questo si parla sempre troppo poco e sempre in maniera troppo generica: in un angolo di mondo non poi così lontano dal nostro assistiamo ai primi segni di un’emergenza che potrebbe presto colpire altre nazioni e creare ulteriore precarietà. In tutto questo siamo certi che la politica internazionale si prenda cura delle minoranze? Siamo certi che sia dato il giusto risalto ai singoli casi? Spesso assistiamo nel nostro piccolo ad episodi di puro egoismo in contesti estremamente più piccoli, figurarsi se l’attenzione dei più verterebbe su questi temi. Ignoriamo di poter essere tranquillamente noi vittime di queste situazioni. È una fortuna essere nati in un angolo di mondo tutto sommato più prospero, o nascere libero e non in condizioni di schiavitù, non doversi prostituire per dover campare e poter compiere delle scelte. Sta alla nostra sensibilità avvicinarsi a questi temi: andremmo tutti educati sempre più all’empatia verso il prossimo, soprattutto se si trova in situazioni di difficoltà. Non confido molto su una svolta della politica sul piano internazionale, perché da secoli il più forte tende sempre a fregarsene del più debole, ma ciascuno nel proprio singolo può dare il proprio contributo, anche dando spazio a temi come questo: basta guardare al proprio orticello!


di Lorenzo Di Lauro

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